I rifugi antiaerei dovevano avere alcune caratteristiche fondamentali: ingressi protetti da muri paraschegge che non ostacolassero l'entrata e l'uscita; luogo salubre e stabile; assenza di infiltrazioni d'acqua; impianto d’illuminazione; forniture idriche con riserve d'acqua potabile pari a due litri a persona; forniture sanitarie e, in caso di capienza superiore a 500 persone, un pronto soccorso; pozzi di aerazione con aperture a baionetta; uscita di sicurezza; arredamento con panche fissate ai muri; presenza di orinatoi e dotazione di maschere antigas; attrezzature contro eventuali incendi. Nei ricoveri che erano in grado di ospitare più di mille persone era necessaria anche la presenza di un capo ricovero e di attrezzi per lo sgombero degli ingressi eventualmente ostruiti (dotazione
non sempre efficace). Per resistere ai bombardamenti dovevano avere pareti di uno spessore prestabilito secondo il materiale utilizzato o l'ambiente in cui venivano ricavati.
Nei
thumbnail altri luoghi che furono rifugi. L'ultimo
thumbnail mostra la cartina che riporta le posizioni dei rifugi realizzati ad Ancona durante la II Guerra Mondiale.