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Arrestato il 13/3/1944 perché sospettato di detenere esplosivi, finì nel gruppo dei fucilati alle Fosse Ardeatine dopo l'attentato partigiano di via Rasella. I refusi sono nella targa, come si può controllare dal thumbnail. |
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(Testo)
CARLO MOSCIATTI Matelica, 26.11.1924 Roma, Fosse Ardeatine, 24.03.1944
CARLO MOSCIATTI nasce a Matelica, in Vicolo Del Buono, il 26 novembre 1924. Ha una sorella di un anno più grande, Iris, e un fratello minore, Lanfranco. La madre è Ida Fosca Antonelli, Il padre dopo qualche anno abbandona la famiglia. Agli inizi degli anni '30 la madre Ida si trasferisce a Roma con i suoi tre figli. Il giovane Carlo, che si appassiona a giocare al calcio come portiere nella quadra del quatire, a 18 anni è arruolato come soldato e assegnato il 25 agosto 1943 al 33° Reggimento Fateria. Dopo l'armistizio dell'8 settembre e lo sbandamento del suo Reggimento, Carlo rientra a Roma. Sotto l'occupazione tedesca, simpatizza per la Resistenza, ma trova tuttavia un impiego come manovale nella caserma militare "Graziani". La mattina di lunedì 13 marzo 1944, mentre si reca al lavoro sul tram n.8, viene fermato e arrestato insieme ad altri dalle SS. naziste. Rinchiuso dapprima in Via Tasso 145, tristemente nota come caserma e carcere delle SS, il giorno 14 marzo è trasferito al carcere italiano di Regina Coeli, Terzo Braccio, cella 283. Finisce nell'elenco delle 335 persone che saranno trucidate per rappresaglia dalla ferocia nazista il 24 marzo 1944 nella strage delle Fosse Ardeatine. Le spoglie di Carlo Mosciatti sono conservate nel Mausoleo delle Fosse Ardeatine nel sarcofago in granito n. 278. |
foto Lucci
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