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Nome e Cognome Cesare Beccaria Bonesana
Milano 1738 - 1794
Dove si trova piazza Beccaria (al centro) - zona Centro
Categoria politica e Stato
Segnalato da EDC
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Nel 1746 entrò nel Collegio Farnesiano di Parma e si laureò in legge nel 1758 all'Università di Pavia. Subito dopo la laurea cominciò a frequentare le riunioni dell'Accademia dei Pugni, di cui era animatore il conte Pietro Verri. Nel 1762 pubblicò il suo primo lavoro: Del disordine e de' rimedii delle monete nello stato di Milano. Dopo essersi dedicato a studi approfonditi sulla legislazione penale, sotto consiglio di Verri nel 1764 pubblicò, anonimo, Dei delitti e delle pene che riscosse il consenso unanime di intellettuali illuminati di tutta Europa. Intanto pubblicava articoli su svariati argomenti nel "Caffè" di Pietro Verri. Nel 1766 rifiutò l'invito a Pietroburgo di Caterina II, desiderosa di affidargli il compito di sovrintendere alla stesura del nuovo codice. Nel 1768 gli venne affidata la cattedra di Amministrazione e Scienze delle finanze presso le scuole Palatine di Milano. Nel 1771 entrò a far parte del Supremo Consiglio di Economia, dove si dedicò soprattutto ai problemi annonari. Nel 1778 ottenne la carica di magistrato provinciale per la zecca e membro della delegazione per la riforma delle monete. Varie le opere che scrisse in seguito al successo di Dei delitti e delle pene, tra le quali ricordiamo: Elementi di economia pubblica, Ricerche intorno alla natura dello stile, Della riduzione delle misure di lunghezza all'uniformità per lo stato di Milano e Brevi riflessioni intorno al codice generale sopra i delitti e le pene, per ciò che riguarda i delitti politici.

Sul piedistallo ci sono anche due bassorilievi allegorici, che raffigurano la Civiltà (fronte) seduta fra i simboli della Giustizia (bilancia, palma, spada) e il Tempo (retro). La statua originale era in marmo, opera di Giuseppe Grandi, inaugurata nel 1871; ma per il deterioramento fu sostituita nel 1914 da una copia in bronzo.
 
     
 
 
(Testo)

(fronte)

CESARE BECCARIA

 SCULTORE
GIUSEPPE GRANDI
1843 – 1894


(destra)
N. IN MILANO
15 MARZO 1738

  . . . . . . . . SE DIMOSTRERÒ
NON ESSERE LA PENA DI MORTE
NÈ UTILE NÈ NECESSARIA
AVRÒ VINTO LA CAUSA
DELLA UMANITÀ
DEI DELITTI E DELLE PENE
1764  


(retro)
INAUGURATO
19 MARZO 1871


(sinistra)
M. 28 NOV. 1794

      ITALIANI E STRANIERI
ERESSERO AUGURANDO CHE
IL VOTO 13 MARZO 1865
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI,
PER L’ABOLIZIONE
DELLA PENA DI MORTE
,
SIA TRADOTTO IN LEGGE


(in uno dei due bassorilievi bronzei, sulla panca dove siede la Civiltà, si leggono i nomi di GALLARATI SCOTTI e RISI, i due magistrati che con Beccaria votarono nel 1792 contro la pena di morte)

foto EDC
 
 
     
 
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