Cittadina del Regno di Sardegna in quanto savoiarda, di mestiere lavandaia e stiratrice, conobbe
Francesco Crispi, già vedovo e reduce da altra relazione amorosa, rifugiato a Torino dopo il fallimento dell'insurrezione palermitana del 1848, e se ne innamorò; lo seguì in esilio a Malta, dove si sposarono; lo seguì anche sul piroscafo
Piemonte, in rotta per la Sicilia; nel Giornale Militare del ministero della Guerra (1864) figura nell'elenco ufficiale dei Mille, unica donna; in realtà si imbarcò travestita da uomo, perché suo marito le aveva proibito di partecipare alla spedizione. Quando poi Crispi fece una grande carriera politica (deputato, poi primo ministro) la ripudiò per sposare un'altra donna di nobile famiglia.
Il nome con cui venne conosciuta era Rosalia o Rosa; probabilmente per l'intestazione della targa il Comune fiorentino avrà controllato nei registri parrocchiali del paese della Savoia dove la Montmasson nacque (paese che faceva parte allora del Regno di Sardegna).
Sui matrimoni di Crispi cito queste poche righe di Carlo Dossi in
Note Azzurre (5401): «
1878. Crispi, ministro dell'Interno, sposa la 3a moglie, dopo di aver presentata la seconda (la Montmasson) a Corte. La regina, ricevendo una mattina i ministri salutò tutti, salvo Crispi cui volse le spalle. Quella stessa mattina la regina aveva trovato sulla sua toeletta una copia fotografata dell'atto del matrimonio religioso celebrato a Malta tra Crispi e la Montmasson». E poiché Crispi sposò la sua nuova passione, Lina Barbagallo, subì un processo per bigamia, in cui fu assolto per nullità formale del precedente matrimonio.
La targa è stata inaugurata il 6/5/2007, nella serie di celebrazioni per il bicentenario della nascita di Garibaldi.