Erano fratelli, nati a München (D):
Sigmund (Sigismondo) il 18/3/1903,
Max il 17/7/1906 e Sophie (Sofia) il 14/8/1914. Abitarono a Milano dal 1935 al 1938, poi le leggi razziali interdissero loro molte attività e riuscirono a sopravvivere con l'attività di Sigmund, pittore e decoratore (Max era violinista); i due fratelli maschi nel 1940 furono deportati a Ferramonti (Tarsia, Cs), in un campo di concentramento allora costruito e destinato ad accogliere più di 3300 ebrei in 3 anni. Nel settembre 1941 furono smistati al domicilio coatto di Landriano, con l'obbligo di firma giornaliera al Comune (le pietre d'inciampo sono state poste proprio davanti alla sede del vecchio Municipio, non all'ex-albergo "San Vittore" in via Milano, dove abitavano). L'1/12/1943 furono arrestati e, sullo stesso convoglio che trasportava
Liliana Segre, deportati ad Auschwitz, dove trovarono la morte. Più incerto l'itinerario della
sorella, che venne arrestata successivamente (20/7/1944) a Milano, assegnata prima ad Auschwitz e poi a Dachau dove, secondo alcune
fonti, sopravvisse e venne liberata dalle truppe americane. A Landriano anche il nome di una piazza li ricorda (vedi ultimo
thumbnail).
Queste sono tre delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Queste pietre sono state posate il 23/1/2019.