Il nevralgico nodo ferroviario di Bologna inevitabilmente fu oggetto di continui bombardamenti degli Alleati, dal 1943 al 1945. Un
libro di fotografie scattate in quei mesi da mio zio,
Filippo D'Ajutolo, ne mostra gli
effetti. Alla fine della guerra si contarono quasi 2.500 vittime e 2.000 feriti, 1336 edifici distrutti completamente e 1582 semidistrutti. Le bombe, sganciate da un’altezza di circa 6.000 metri per sfuggire alla contraerea, non sempre centravano la stazione. Con queste scritte la propaganda della RSI sottolineava che le rovine delle storiche architetture erano prodotte dagli eserciti proclamatisi "liberatori"; oltre alle scritte ci fu anche un'emissione di francobolli che illustrava gli antichi edifici distrutti (fra cui il palazzo della Mercanzia di Bologna), sotto la frase latina HOSTIUM RABIES DIRUIT.
L'altra scritta analoga ancora sopravissuta è sulla facciata della chiesa del Sacro Cuore, in via Matteotti 25 (vedi
thumbnail).