Socialista, antimilitarista, contribuì ad organizzare gli scioperi dei braccianti nel primo dopoguerra e le occupazioni delle fabbriche da parte degli operai; dopo la scissione di Livorno nel 1921 fu tra i fondatori del partito comunista a Pavia, dove diresse il giornale Falce e Martello. Venne ucciso in un agguato tesogli da studenti del Fascio pavese; i responsabili non furono mai individuati né puniti.
Nell'epigrafe è detto "GHISLIERIANO" perché per i suoi brillanti risultati scolastici aveva vinto un posto di alunno nel prestigioso collegio universitario Ghislieri, iscrivendosi alla facoltà di Medicina; poi la chiamata per il servizio militare interruppe i suoi studi. |