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Benestante gentildonna inglese, amante delle lettere e dei viaggi, compì in Europa un lungo Grand Tour, particolarmente dedicato all'Italia, che illustrò nel libro Letters from Italy (1776): era una specie di guida turistica redatta nella forma di lettere inviate alla madre, rimasta in Inghilterra ad accudire i figli di Anna, perché anch'essa potesse apprezzare le meraviglie di quel viaggio. |
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(Testo)
COMUNE DI MONGHIDORO MONGHIDORO CROCEVIA DELL'EUROPA - MONGHIDORO GATEWAY OF EUROPE |
1770 : La poetessa Anna Riggs-Miller - The poet Anna Riggs-Miller Opera donata da - Artwork donated by : Famiglia Bruno Chelli e Vanna Magni | (sinistra)
La sera del 15 dicembre 1770 arrivò a Scaricalasino la poetessa inglese Anna Riggs (allora 29enne), assieme al consorte John Miller. La coppia era di passaggio per il Grand Tour d’Italie, che da oltre un secolo andava di moda tra la nobiltà e la ricca borghesia europea e aveva come tappa quasi obbligata il paese di Scaricalasino. Durante la sosta a Bologna, i due viaggiatori inglesi avevano conosciuto il vescovo di Bologna che, come segno di stima, chiese al padre superiore dell’abbazia di S.Michele in Bosco un permesso affinché fossero ospitati nel monastero di Scaricalasino. Questo fatto era assolutamente inusuale perché un monastero maschile non poteva ospitare donne. Nelle lettere scritte dall’Italia ad un amico inglese, pubblicate nel 1772, Anna Riggs descrisse le cortesi sollecitudini dei monaci di Scaricalasino e in particolare dell’abate, che all’epoca era padre Teodoro Baroni. Durante la cena, la poetessa venne a sapere dall’abate di essere la quarta donna nella storia a dormire nel monastero; l’avevano preceduta la regina Cristina di Svezia, la regina di Napoli e l’imperatrice del Sacro Romano Impero, Maria Teresa d’Austria. Oltre a raccontare le gustose pietanze preparate da un frate e gli ottimi vini, la signora Riggs descrisse il salone del refettorio e le raffinate suppellettili. Il tavolino era apparecchiato con piatti e scodelle in porcellana cinese, una bella saliera d’argento e posate d’argento. Il refettorio aveva il soffitto con archi gotici. Le pareti erano tappezzate di cuoio dipinto come un damascato dorato, con rami intrecciati e fiori. Le finestre erano molto alte, con gradini di accesso. Le persiane interne erano dipinte e dorate in arabesco. Il grande camino proiettava nella stanza una “luce prodigiosa”. L’intero salone era illuminato con magnifici candelieri d’argento posati sopra mobili in legno scolpito. Questo sfarzo è davvero stupefacente, se si pensa alla povertà di questa parte di Appennino. La mattina seguente, al momento della partenza, gli ospiti inglesi volevano pagare il disturbo ai frati, ma l’abate rifiutò decisamente. In seguito, la coppia sostò a Pietramala per osservare i famosi fuochi, poi ripartì per Firenze. |
(destra: traduzione in inglese) Le Pietre della Storia - Stones of History Ideazione e organizazione Planning and organizationProgetto storico e testi - Historical project and text : Giordano Berti Illustrazioni - Illustrations : Severino Baraldi Elaborazioni grafiche - Graphics : ArtStudioLetizia | ARTSTUDIOLETIZIA Visual Communication | Progetto dell'allestimento - Exhibition planning : Letizia Rivetti Traduzione - English translation : Vittorio Berti Pietre donate da - Stones donated by : La Borghigiana S.r.l. - Firenzuola |
Monghidoro Crocevia dell'Europa | | Monghidoro Gateay of Europe | ARTSTUDIOLETZIA
foto Miti
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