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Nome e Cognome Castello
Dove si trova via Castellaccio - Monghidoro, BO
Categoria varia
Segnalato da Gaetano Miti
 
     
 
 
(Testo)

MONGHIDORO CROCEVIA DELL'EUROPA    -    MONGHIDORO GATEWAY OF EUROPE


1246 : Nascita del castello di Scaricalasino - Birth of the castle of Monghidoro
Opera donata da - Artwork donated by : Famiglia Carlo Berti e Lia Serra

(a destra)
COMUNE DI MONGHIDORO
MONGHIDORO CROCEVIA DELL'EUROPA
GATEWAY OF EUROPE

Le Pietre della Storia - Stones of History
1246: Nascita del castello di Scaricalasino
Vari storici presumono che verso il secolo VII un gruppo di Goti, popolazione di origine germanica, si fermò in un
luogo strategico dell'Appennino, tra le alte vallate dei torrenti Savena e Idice, dando vita ad una piccola colonia
militare ed agricola.
Quel luogo sarebbe stato chiamato Mons Gothorum (Monte dei Goti) da cui si ipotizza che derivi l'attuale
Monghidoro.
Il primo documento in cui si parla della curia Mongodori è un atto amministrativo del 1145. Un altro documento,
datato 1232, cita la plebs Mongodori. Si suppone che la pieve si trovasse nel luogo in cui oggi sorge il cimitero di
Monghidoro.
A quell'epoca il villaggio faceva parte di un vasto possedimento che andava da Pianoro fino a Barberino del Mugello,
appartenente ad una nobile famiglia di origine longobarda: gli Ubaldini.
Sul finire del secolo XII il Comune di Bologna iniziò a sottomettere i territori montani. Per facilitare i collegamenti
avviò la costruzione di una strada che, risalendo il lato destro del torrente Savena, giungeva fino a Monghidoro.
Per difendere la strada, nel 1246 iniziò la costruzione di un castrum, un borgo fortificato, sopra un'altura sovrastante
la pieve. Nacque così, Scaricalasino. Un altro castello fu edificato dai bolognesi a Cavrenno, sulla cima del Monte
Rocca.
Il nome Scaricalasino, in uso fino a tempi recenti, si riferisce al fatto che, dopo la lunga e ripida salita che portava
al borgo, era necessario scaricare gli animali da soma per farli riposare.
Il castello fu sede di milizie poste agli ordini del Capitano della Montagna o di un vicario del Comune di Bologna,
ma venne usato raramente per scopi bellici. La struttura cominciò ad essere abbandonata nella seconda metà
del Trecento. Le pietre furono riutilizzate per edificare nuove case accanto a quelle sorte all'esterno delle mura
difensive, cosicché l'area in cui sorgeva il castello fu soprannominata "Castlàz", o Castellaccio. Ancor oggi, tra le
vecchie case poste sopra la piazza del paese, si intuisce il percorso che conduceva al castello.

(segue traduzione in inglese)
Ideazione e progettazione-Planning and organization:ArtStudioLetizia
Progetto storico e testi - Historical project and text : Giordano Berti
Illustrazioni - Illustrations : Severino Baraldi
Elaborazioni grafiche - Graphics : ArtStudioLetizia
Progetto dell'allestimento - Exhibition planning : Letizia Rivetti
Traduzione - English translation : Vittorio Berti
Pietre donate da - Stones donated by : La Borghigiana S.r.l. - Firenzuola

Monghidoro
Crocevia
dell'Europa
Monghidoro
Gateay
of Europe
ARTSTUDIOLETZIA


foto Miti
 
 
     
 
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