Goretti, nato a Perugia il 20/7/1899, meccanico, era socialista; Santucci, nato a Perugia il 23/3/1901, sellaio e poi benzinaio, era comunista, già processato e condannato per le sue idee al carcere e al confino durante il Ventennio; Porticelli era il nipote di Goretti; Pilini, nato a Perugia il 23/3/1901, era imbianchino, antifascista; nel 1941 furono arrestati assieme ad altri con l'accusa di aver fatto scritte contro il regime e di aver brindato alla morte di Bruno Mussolini, figlio del duce perito in un incidente aereo. Loro 4 furono portati nei locali che la questura aveva messo a disposizione per gli interrogatori e furono pesantemente torturati. Santucci, in cerca di fuga o di termine delle sofferenze, si lanciò dalla finestra precipitando al suolo. Ebbe diverse fratture, danni gravi al fegato e ai polmoni, che causarono poi la morte il 25/12/1945. Dopo questo episodio furono deportati al confino, a S.Angelo in Vado.
Sozzi, iscritto al Partito Comunista fin dalla fondazione, fu arrestato il 4/11/1927 per le sue idee, con l'accusa di cospirazione contro lo Stato. Torturato per settimane al fine di estorcergli i nomi di suoi compagni, trovò la morte nel carcere di Perugia; secondo la polizia per suicidio, ma venne proibita l'autopsia. Una
lapide lo ricorda anche nella sua città natale.