Nel web ho letto che la targa è il parto dello humour di un imprenditore milanese, proprietario della villetta dove è affissa: sembra che l'abbia voluta perché saturo delle innumerevoli targhe, osservate nelle sue trasferte americane, che ricordano passaggi o soste di Ernest Hemingway. Ma c'era bisogno di pensare ad Hemingway? Se non fosse dissacrante potremmo dire lo stesso delle onnipresenti lapidi che segnalano gli spostamenti di Garibaldi per tutta la penisola...
Questa targa può essere accostata alle
fake-plates ideate da un artista contemporaneo.