Non sono note le motivazioni che portarono al suo arresto e alla deportazione; forse era in una lista di antifascisti stilata dalle Brigate Nere locali, o forse colpirono lui perché non riuscivano a catturare il figlio renitente alla leva della RSI; comunque incappò nei posti di blocco che si erano moltiplicati all'indomani del riuscito sciopero generale dei primi di marzo 1944. Nel lager trovò la morte pochi mesi dopo che vi era stato internato.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi.
Questa pietra è stata posata il 7/3/2023.