Villa Emma era la palazzina che un'organizzazione ebraica italiana di assistenza ai rifugiati affittò a Nonantola (Mo) per ospitare ragazzi provenienti da Germania ed Austria diretti in Palestina. Le difficoltà nei trasferimento attraverso l'Europa si accentuarono dopo l'8 settembre 1943; don Beccari e il medico condotto, che si erano preoccupati del loro mantenimento fino ad allora dovettero anche trovare i modi per garantir loro la sopravvivenza. Il gruppo di ragazzi, che aveva ormai raggiunto la settantina, aveva trovato rifugio in seminario o presso gente del paese quando le SS giunsero a Villa Emma per prelevarli e deportarli. Con molta cautela vennero poi fatti fuggire in Svizzera, a piccoli gruppi. |