Colto segretario comunale del suo paese, aderì ai moti risorgimentali, patendo il carcere dopo il fallimento di quello del 1831 e riparando in esilio a Firenze quando cadde la Repubblica Romana del 1849, di cui era stato deputato costituente. Dopo l'Unità fu Provveditore agli studi della provincia di Pesaro e Urbino. Scrittore di saggi, pubblicò una Storia dei conti e duchi d'Urbino (1859). |