All'indomani della II Guerra Mondiale, per calmierare i prezzi delle merci di prima necessità e combattere il fenomeno della borsa nera, furono per legge istituiti gli Enti comunali di consumo, obbligatori nei comuni con più di 200.000 abitanti, facoltativi negli altri; le merci venivano vendute a prezzo di costo, maggiorato delle sole spese di gestione. Nel 1993 fu resa possibile la trasformazione in società per azioni (ma con unico azionista il Comune); a quel punto molti furono chiusi per fallimento, se già non erano spariti prima; nel 2008 vennero definitivamente abrogati. |