«Gli archeologi leggono così: Marcus Staidius Marcei Filius Marcei Nepos Terentina Tribu Capitonus; Graicia Cai Feilia Uxor; Marcus et Caius Staidieis Marcei Feilieis. Questa epigrafe, la più antica, indica la cella sepolcrale dell'intera famiglia Staidia (padre, madre e due figli), che, secondo il Fabretti (C.1. Italicarum, n. 2872), trae la sua etimologia dal nome sannitico STAIUS. ll Mancini invece sostiene che il nome della tribù Terentina riconduce ai Volsci, mentre i Sanniti Cariceni furono della tribù Voltinia. Questa epigrafe è stata oggetto di studio del Garrucci (Sylloge, n. 1541), del Mommsen (C.I.L., n. 5156), del Mancini nell'Epigrafi inedite, e dello lannelli che la pubblicò negli Atti della Commissione conservatrice dei monumenti e oggetti di antichità e Belle Arti nella Provincia di Terra di Lavoro, 1884. Il Santoro riferisce ancora che la suddetta epigrafe si trova su un blocco calcareo utilizzato come architrave della porta della sagrestia della chiesa di S. Maria del Campo» (citazione dal sito
Rinasco)