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Prete, nel dopoguerra si dedicò all'assistenza di ragazzi orfani o sbandati; nel 1945 fondò l'Opera per il ragazzo della strada (poi Opera Nazionale per la Città dei Ragazzi). |
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(Testo)
(stele 1) MONSIGNOR G. PATRIZIO CARROL-ABBING INSTANCABILE OPERATORE DI BENE A FAVORE DELLA INFANZIA SOFFERENTE DAGLI EX-CITTADINI DELLA CITTÁ DEI RAGAZZI DI ROMA CON IMMENSO AFFETTO E GRATITUDINE PER AVER INSEGNATO AD AMARE NON A PAROLE MA CON I FATTI
SEMBRA CHE IL SUO LUNGO PELLEGRINAGGIO DI PACE IN MEZZO ALLE GIOVANI VITTIME DELLA VIOLENZA IN OGNI SUA FORMA NON DEBBA MAI CESSARE: I BAMBINI AFFAMATI DELL’EUROPA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, I PICCOLI DELL’EGITTO DELL’INDIA DEL BIAFRA DEL BANGLADESH DELL’ETIOPIA DELLA CAMBOGIA DEL LIBANO, DELLE ZONE DEVASTATE DAL TERREMOTO IN SICILIA E NELL’IRPINIA TUTTI NEL MOMENTO PIÙ TRAGICO DELLA LORO STORIA HANNO POTUTO CONSTATARE, ATTRAVERSO LA SUA PERSONA CHE I GERMOGLI DELL’AMORE NON ERANO STATI DISTRUTTI E CHE TORNAVA A FIORIRE IL SENTIMENTO DELLA SOLIDARIETÀ UMANA E CRISTIANA GARANZIA DI CONCORDIA E DI PACE |
L’ANNO GIUBILARE DELLA REDENZIONE 1983 – 1984 | ANGELO ROSSETTI EX CITTADINO SCULTORE |
(stele 2) IL SOGNO DI MONSIGNORE«DURANTE LA MIA MALATTIA SOGNAI LA FUTURA CITTÀ DEI RAGAZZI DI ROMA, UNA COMUNITÀ OVE L’ANTICO ADAGIO “MAXIMA DEBETUR PUERO REVEREN_ TIA” SAREBBE STATO MEDITATO ED APPLICATO; UNA COMUNITÀ DOVE I DIRITTI ED I DOVERI INNATI E LA MISSIONE AFFIDATA DA DIO AD OGNI RAGAZZO NELLA SOCIETÀ, SAREBBERO STATI RISPETTATI; UNA FRATERNA COMUNITÀ, DOVE GIOVANI, RESI CINICI DALLE LORO ESPERIENZE NEGATIVE, AVREBBERO IMPARATO LA DIF_ FICILE ARTE DEL VIVERE INSIEME IN LIBERTÀ, IN MUTUA TOLLERANZA, IN PACE; UN LUOGO SERENO DOVE OGNI RAGAZZO ASOCIALE AVREBBE TROVATO COM_ PRENSIONE PER LE SUE DIFFICOLTÀ ED INCORAGGIA_ MENTO NELLO SFORZO DI ELEVARSI; UN LUOGO DOVE IL FANCIULLO AMAREGGIATO AVREBBE IMPARATO DALLA DEDIZIONE DEGLI ANZIANI CHE NEL MONDO VI È CALO_ RE, BONTÀ, ABNEGAZIONE; UN LUOGO DOVE IL GIOVANE SPRONATO A SVILUPPARE LE PROPRIE QUALITÀ, AVREB_ BE POTUTO PROGREDIRE GIORNO DOPO GIORNO; UN LUOGO IN CUI LO SCOPO FINALE SAREBBE STATO QUELLO DI AIUTARE OGNI FANCIULLO A TROVARE IL SUO GIUSTO POSTO NELLA SOCIETÀ; SECONDO IL PIANO DI DIO.
NELLA CITTÀ DEI RAGAZZI DOVEVA ESSERCI UNA CHIAVE CAPACE DI APRIRE I SANTUARI DEL CUORE DOVE ERANO STATE CELATE TUTTE LE TENERE MEMORIE DI IERI, LE MEMORIE DELLE COSE ANCORA_ TE COSÌ PROFONDAMENTE NELLE FIBRE DELL’ESSERE, IL CUI SOLO RICORDO PROVOCAVA SOFFERENZA E DOLORE. QUESTE PREZIOSE MEMORIE DOVEVANO DI NUOVO ESSERE LIBERATE DALLA FORZA MAGICA DELL’AMORE IN MODO CHE NON POTESSERO PIÙ FAR MALE, MA RIACQUISTASSERO L’ANTICO POTERE DI CONSOLARE E INCORAGGIARE.
FIDUCIA E AMORE: LE DUE GRANDI FORZE SU CUI EDIFICARE UNA CITTÀ, NON INTESA SEMPLICEMENTE COME RAGGRUPPAMENTO DI COSTRUZIONI FATTE DI PIETRA, MA COME COMUNITÀ DI LIBERI, RESPONSABILI CITTADINI CHE SAREBBERO VISSUTI INSIEME COME FRATELLI SOTTO LA PATERNA PROTEZIONE DI DIO» |
(stele 3)
“OGGI NESSUNO NEGA CHE SIA UNA COSA NECESSARIA EDUCARE I GIOVANI ALLA RESPONSABILITÀ: ALCUNI, PERÒ, CONTINUANO A SOSTENERE CHE SI PUÒ FARE SENZA DAR LORO RESPONSABILITÀ CONCRETE, SENZA CHE ABBIANO LA LIBERTÀ DI PREDISPORRE PRO_ GRAMMI, DI PRENDERE DECISIONI, DI FARE SCELTE, CIOÈ DI CORRERE IL RISCHIO DI SBAGLIARE. MI CHIE_ DO PIUTTOSTO SE SPESSO NON SIA L’ADULTO A TEMER DI AFFRONTARE IL GRAVE COMPITO DI EDUCATORE E DI ACCOLLARSI ANCHE IL RISCHIO CHE NE DERIVA, SE EGLI NON PREFERISCA GLI SCHEMI RIGIDI DI REGOLAMENTI FORMALI, CHE RENDONO PIÙ AGEVOLE LA DISCIPLINA ESTERNA, MA NON SONO ATTI A FAVORIRE UNA REALE EDUCAZIONE ALLA RESPON_ SABILITÀ. “I GIOVANI DI UN ISTITUTO POSSONO ESSERE EDUCATI ALLA RESPONSABILITÀ SENZA SINDACO, GIUDICE, ELEZIONI, ASSEMBLEA, ASSESSORI E BANCA?" SENZA DUBBIO, MA A CONDIZIONE CHE VI SIA UN SISTEMA PEDAGOGICO ADATTO; IL QUALE, PERÒ, È TUTT'ALTRO CHE FACILE A TROVARSI. COME È POSSI_ BILE DARE, GIORNO PER GIORNO CONCRETE RESPON_ SABILITÀ A CENTINAIA DI ADOLESCENTI? COME SI PUÒ PROGRAMMARNE IL GRADUALE INTENSIFICARSI, ADATTANDOLE ALLE DIVERSE ETÀ E ALLE VARIE CAPACITÀ DI OGNUNO? E COME, IN PRATICA, SI PUÒ REALIZZARE CIÒ IN UN MODO CHE SIA ACCETTO ANCHE AI RAGAZZI?" IL MIO TIMORE È CHE, SE NON SI ELABORA UN SISTEMA DI VITA COMUNITARIA QUANTO PIÙ POSSIBILE ADERENTE ALLA REALTÀ, SI RISCHIA FACILMENTE DI RICADERE IN QUELLO CHE SODDISFA GLI ADULTI PER LA SOLUZIONE DEGLI IMMEDIATI PROBLEMI DISCIPLINARI, TRASCURANDO L'ALTRO, BASILARE, DELLA VERA EDUCAZIONE." |
foto Vallocchia
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