Secondo
tradizione Longino, il soldato che con la lancia colpì Cristo crocifisso, fece scaturire un fiotto di sangue misto ad acqua e ne ricevette gocce sugli occhi, che immediatamente si risanarono da una malattia cronica. Longino raccolse la terra intrisa di quel sangue, la mise in una cassetta di metallo e la portò con sé fino a Mantova. Qui la seppellì nell'Ospedale dei pellegrini prima di morire. La cassetta restò ignorata finché ad un mantovano nell'anno 804 non apparve S.Andrea a rivelargli la presenza e la posizione della reliquia, che venne dissotterrata; di fianco alla cassetta si trovarono le ossa di Longino (oggi in S.Andrea). L'imperatore
Carlo Magno, venuto a conoscenza del ritrovamento, invitò papa Leone III a verificare la notizia; il papa andò a Mantova e attestò l'autenticità della reliquia. Ma negli anni la cassetta si perse e solo nel 1048 S.Andrea apparve nuovamente ad un devoto per rivelare dove si trovava. Ricominciò l'interesse e l'afflusso dei pellegrini, anche illustri, come l'imperatore Enrico III (nel 1055), che portò in Germania una porzione della reliquia. Il culto si concretizzò nell'erezione di una chiesa nell'XI sec., per iniziativa dei conti di Canossa (Bonifacio, sua moglie Beatrice di Lorena e la figlia
Matilde). Al posto di quell'antica chiesa nel 1472, su progetto di
Leon Battista Alberti, i Gonzaga fecero iniziare la costruzione dell'attuale S.Andrea.
La prima epigrafe presenta difficoltà interpretative: perchè fu redatta sotto il papato di
Bonifacio VIII nel 1302? Chi è il VUCERSLAI della seconda riga ? Se è una grafia per indicare Venceslao, non mi risulta che nessun Venceslao sia stato re dei romani nel 1302. E poi si fatica a seguire il blitz cronologico che torna al primo ritrovamento della reliquia per poi scendere alla costruzione della prima chiesa sotto i Canossa. Comunque la grafia rivela che non si tratta di un'epigrafe originale ma una successiva trascrizione, magari non molto fedele a quella più antica.