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Membro di una antica ed illustre famiglia mantovana con origini che risalgono al XII sec.; Ariosto nell'Orlando Furioso (XLVI 12) menziona i Capilupi fra i suoi amici e patroni.
Ignoro quale Prospero della famiglia sia questo (uno nel primo '600 fu in stretti rapporti con la famiglia ducale dei Gonzaga, un altro un secolo dopo ebbe scambi epistolari con Antonio Vallisneri). Il nome è comunque indicato nelle iniziali in calce all'epigrafe. Tutti i Capilupi erano cultori delle lettere e lo dimostrano questi tre distici latini in cui l'estensore avverte che non c'è da temere la testa di lupo che campeggia nello stemma famigliare; anzi, come la protettiva lupa capitolina, questa segnala una casa benevola ed ospitale. Nel thumbnail la targa con la trascrizione e traduzione dell'epigrafe. |
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(Testo)
HOSPES CÛ VIDEAS CAPUT, ACRE, INSIĜE LUPORÛ NE TIMEAS: SAEVAM FERT PIA ROMA LUPAM; NÔ FAMIS IMPATIÊS, HIIAT ULLA CAEDE CRUÊTA; AUFERT NEC ULLI, FRAUDE VEL ORE PECUS; AT COLIT HOSPITIÛ, ET SUA SÛT TIBI PERVIA TECTA FEDERE SI CERTO TE SIBI IUNGET AMOR. | P. C. G
foto Maragna
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