Ingegno poliedrico, fu pittore, ingegnere, inventore, scienziato; questo suo indagare senza pregiudizi in ogni ambito dell'attività umana incarnò perfettamente lo spirito del Rinascimento. Lavorò per i Medici a Firenze, per gli Sforza a Milano e in altre corti italiane; concluse la sua vita in Francia, al seguito del re Francesco I.
Il gruppo statuario, opera di Pietro Magni, fu inaugurato nel 1872.
A proposito dell'allievo di Leonardo qui nominato ANDREA SALAINO, bisogna spiegare che si trattava di Gian Giacomo Caprotti da Oreno (Vimercate, Mi), che Leonardo ribattezzò, al diminutivo, col soprannome di Salaì, usato da Luigi Pulci nel
Morgante come sinonimo del diavolo; il ragazzo infatti era un diavoletto irrequieto e spavaldo: si legge in una nota manoscritta dello stesso Leonardo che era “
ladro, bugiardo, ostinato, ghiotto”.
Il monumento ingiustamente trascura un altro fedele allievo di Leonardo,
Francesco Melzi, che restò vicino al maestro fino ad Amboise.