Colonnello degli Alpini, caduto nella spedizione di Russia e insignito di medaglia d'oro al V.M. con la seguente motivazione: "Valoroso comandante di reggimento alpino dotato di elevate virtł di mente e di cuore e di perfetta preparazione professionale. Durante la permanenza in linea sul Don, con inesauribile passione forgiava l'efficienza e la saldezza dei suoi battaglioni portandoli alla massima elevazione spirituale talchč, in tenaci difese e audaci azioni offensive, realizzava sempre concreti risultati. Sopravvenuta la crisi, in dodici giorni di tragico ripiegamento effettuato in condizioni atmosferiche e di clima duramente avverse, guidava con ferma serenitą e sdegnoso sprezzo del pericolo il reggimento in ripetuti insidiosi aspri combattimenti contro preponderanti forze, confermando le sue magnifiche doti di capo intrepido e capace. In ultimo cruento scontro -quando ormai tutto crollava attorno a lui per mancanza di mezzi, di munizioni, di viveri- dominando con la sua inalterata stoica fermezza i valorosi superstiti, affrontava impavido l'impari lotta alla testa dei suoi alpini e la protraeva, in accanito corpo a corpo, fino a che cadeva in risoluta esemplare fierezza. Comandante di eccezione, resterą, nel tempo, esempio fulgido di salde virtł militari.". |