Militare di carriera, ebbe il comando del XXIII Corpo d'Armata durante la I Guerra Mondiale; dopo la disfatta di Caporetto sostituì Luigi Cadorna come comandante in capo dell'esercito italiano. Nel 1922 fu scelto come ministro della guerra da Mussolini.
"L'albergo fu scelto da Diaz come sede degli Uffici del Comando Supremo, che qui si insediò il 5 febbraio 1918 rimanendovi fino a luglio del 1919. Oltre ai generali Diaz, Badoglio e Giardino (ed a Vittorio Emanuele III, che però alloggiava a
Villa Corinaldi, nel Comune di Monselice), qui transitarono molti dei protagonisti della vita culturale e politica dell'epoca: Ugo Ojetti era ufficiale addetto alla salvaguardia delle opere d'arte, Luigi Barzini senior era corrispondente di guerra del
Corriere della Sera, Ferruccio Parri era ufficiale addetto all'Ufficio Comando, Agostino Gemelli era responsabile dell'équipe di medici militari che curavano i problemi mentali dei soldati, Giovanni Gronchi era capitano addetto all'Ufficio Stampa che aveva sede a villa Monzino, in località Monterosso (Teolo), Ugo Cavallero, futuro capo di Stato Maggiore, era colonnello addetto all'Ufficio Operazioni. Il Presidente del Consiglio V.E. Orlando ed il deputato Leonida Bissolati erano spesso ad Abano. Qui fu ospite re Alberto del Belgio con la sua famiglia, e si ritiene che Umberto di Savoia e Maria José, promessi sposi fin dalla nascita, si siano visti qui per la prima volta. Gabriele d'Annunzio qui progettò il famoso volo su Vienna, partendo dal campo d'aviazione di San Pelagio, che dista una decina di chilometri; i volantini gettati su Vienna erano stati scritti da d'Annunzio e da Ojetti e stampati nella tipografia militare che aveva sede presso l'Hotel Molino, in via Cornelio Augure" (
Mario Mancusi).
La lapide è affissa sulla facciata dell'Hotel Trieste&Victoria, che prende nome dalla famiglia proprietaria un secolo fa di quasi tutti gli alberghi di Abano. A fianco un'altra lapide riporta il testo del
Bollettino della Vittoria (vedi
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