Medico a Lodi, di idee libertarie, il 13/3/1853 fu arrestato perché trovato in possesso di un manoscritto mazziniano;  venne quindi condannato a morte come partecipe alla congiura antiaustriaca capeggiata da 
Tito Speri, 
Carlo Poma, e
 don Enrico Tazzoli. La pena capitale gli venne commutata in 15 anni di carcere duro a Lubiana. Nel 1862 fu eletto consigliere comunale a Lodi; fu poi primario ed ispettore dell’Ospedale maggiore di Lodi fino al 1886.