La scuola all'aperto a Bologna nacque nel 1917, promossa dal sindaco socialista
Zanardi e dall'assessore all'educazione
Longhena: consigliata dai pareri dei migliori medici, voleva accogliere i bambini gracili di famiglie disagiate, bisognosi di sole, vita all'aperto ed ambienti igienici. La
scuola venne costruita nei Giardini Margherita e fu intitolata a
Fernando Fortuzzi, un facchino autodidatta eletto consigliere comunale socialista; era antimilitarista ma fu arruolato e morì di peritonite nell'ospedale di Udine. Tutto fu attentamente studiato per la realizzazione di questo esperimento, dagli arredi per le lezioni all'abbigliamento adatto al molto tempo passato all'aperto. Anche l'insegnamento fu adeguato a questo modo nuovo di intendere la scuola, a più diretto contatto con la realtà fisica quotidiana. Le maestre che affrontarono questo esperimento didattico furono poi quelle che accolsero nella Colonia di Casaglia i
bambini viennesi orfani o poveri, dal Natale 1919 all'aprile 1920.
Qui si possono leggere le biografie delle tre maestre, allegate alla proposta di intitolazione.
Tutt'oggi esiste una
rete di "Scuole all'aperto".
La seconda delle maestre qui ricordate fu mia madrina di battesimo; la chiamavo "zia Margherita" e quando ero bambino mi ospitava qualche giorno in estate nel suo giardino a fare curiosi esercizi di matematica e a mangiare melagrane e torta di riso.