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Il viadotto autostradale progettato dall'ingegnere Riccardo Morandi e costruito fra il 1963 e il 1967 crollò improvvisamente la viglilia di Ferragosto del 2018, facendo 43 vittime e costringendo poi 566 persone a lasciare le loro case, in zona pericolante e destinata allo sgombero delle arcate ancora rimaste in piedi. Il 3 agosto 2020 veniva inaugurato il ponte sostitutivo (Ponte S.Giorgio), disegnato da Renzo Piano. |
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(Testo)
(murale)
16-14-12-10 8-6A-9-7
Quelli del Ponte Morandi
Non si lasciano mai le case dell'infanzia?
Mai: rimangono sempre dentro di noi
anche quando non esistono più F.Ozpetek
(targa)
LA STORIA DI VIA PORROLe prime case di via Porro furono edificate tra il 1910 e il 1960 ad opera delle Ferrovie dello Stato e destinate ai propri dipendenti
(da qui l'appellativo "le case dei ferrovieri").
Con la chiusura di via Fillak per la costruzione del ponte Morandi negli anni 60, via Porro da via privata divenne comunale.
Nel giro di pochi anni, la via si ritrovò sormontata dal nuovo gigante, e alcuni dei suoi piloni vennero addirittura appoggiati alle
case. La modernità che avanzava travolse così anche gli abitanti della via per un'opera che in Europa veniva considerata senza
eguali e che per alcuni era motivo di orgoglio.
Per fortuna la socialità e la solidarietà da sempre presenti tra le famiglie e gli abitanti della via, aiutò la comunità a superare questa
servitù imposta. Una comunità che, dopo il crollo del 14/08/2018, si è unita sotto la tenda ministeriale denominata "il Presidio"
come un'unica grande famiglia.
In quel giorno di piena estate, gli abitanti si sono visti improvvisamente costretti a lasciare le loro case e le loro abitudini di sempre.
Una comunità fortunatamente sopravvissuta, ma derubata del proprio presente e della propria storia.
Nel giugno 2019, per la costruzione del nuovo ponte San Giorgio, degli 11 palazzi sfollati vennero abbattuti 8 caseggiati (16-14-
12-10-8-6A-9-7).
Il comitato "Quelli del ponte Morandi" nasce subito dopo il crollo per coordinare le numerose attività di solidarietà, condividere le
informazioni sul recupero dei beni e mantenere accesi i riflettori su una tragedia così grande, dove hanno perso la vita 43 persone.
Per ringraziare la cittadinanza della solidarietà ricevuta in quei difficili giorni, si trasforma in Associazione nel 2019: tra i suoi obietti-
vi vi sono la tutela del territorio, il supporto alle comunità circostanti e la memoria di quanto accaduto. |
L'Associazione Quelli del Ponte Morandi
foto EDC
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