Per le sue idee patriottiche dovette riparare in esilio a Genova dal 1849 al 1861; tornato a Fabriano, fu preside del locale Istituto Tecnico. Attivo nel campo politico e sociale, fu scrittore prolifico in diversi ambiti, dalla pollicultura alle etimologie, alle guide storico-geografiche (Guida e Statistica della cittą e del Comune di Fabriano del 1873), allo studio del folklore. Di un certo interesse sono Canti popolari inediti umbri liguri piceni piemontesi latini (1855) e Le usanze e i pregiudizi del popolo fabrianese (1875). |