Informazioni
e curiosità
Cerca Elenco
completo
Suggerisci Links
  Italia
 Milano  Meridiane  Edicole
ricerca rapida



0 1
  Scheda  
Nome e Cognome Dante Livio Bianco
Cannes, F 1909 - Monviso (Entracque), Cn 1953
Dove si trova via Colletto (santuario) - Valdieri, CN
Categoria patria e libertà
Segnalato da Gianluigi Barale
Per saperne di più ...
wikipedia Cerca Dante Livio Bianco su Wikipedia
Avvocato, antifascista, nel 1942 aderì al Partito d'Azione clandestino; nel 1943 con Galimberti e altri 10 compagni organizzò la banda partigiana "Italia Libera" nel Cuneese. Fu poi commissario della I Divisione Giustizia e Libertà ed entrò nel comitato militare del CLN piemontese. Insignito di due medaglie d'argento per la sua attività nella guerra di liberazione, perì in un incidente in montagna.

I primi partigiani del Piemonte si riunirono a Valdieri, in Val Gesso, nella casa della famiglia Bianco, l'11/9/1943; il giorno seguente 12 uomini salirono al santuario della Madonna del Colletto, scelta come prima base segreta per organizzare le formazioni partigiane di Giustizia e Libertà.
 
     
 
 
(Testo)

LIVIO BIANCO

Dante Livio Bianco, avvocato
torinese, era nato il 19 maggio del
1909. Militante del Partito d'Azione
dalla sua costituzione (luglio 1942),
con altri 11 compagni organizzò
a Madonna del Colletto, in Valle
gesso, la prima banda partigiana
delle future formazioni "Giustizia e
Libertà" cuneesi, denominata "Italia
Libera". Nella primavera del 1944
divenne commissario politico della I
Divisione Alpina "Giustizia e Libertà"
cuneese. Nel febbraio del 1945 dopo
l'assasinio di Duccio Galimberti
gli successe nel comando delle
formazioni di Giustizia e Libertà di
tutto il Piemonte, e con tali funzioni,
divenne membro del Comando
regionale militare piemontese del
Comitato di liberazione regionale.
Nel maggio 1944, a Saretto (Valle
Maira), sottoscrisse a nome del
C.L.N. piemontese gli accordi politici
e militari con la Resistenza francese
della II Regione.
Dopo il 25 aprile 1945 Livio
Bianco divenne membro della
Consulta nazionale. Protagonista
della lotta partigiana in Piemonte,
attraversò in posizione di grande
rilievo politico anche gli anni del
tormentato dopoguerra fino alla sua
morte, avvenuta per un incidente in
montagna, il 12 luglio 1953.


I DODICI DI MADONNA DEL
COLLETTO


Livio Bianco, avvocato, 1909
Enzo Cavaglion, commerciante, 1919
Riccardo Cavaglion, impiegato, 1922
Arturo Felici, artigiano, 1903
Leonardo Ferrero, professore, 1915
Duccio Galimberti, avvocato, 1906
Dino Giacosa, avvocato, 1916
Ugo Rapisarda, maestro di musica, 1908
Leandro Scamuzzi, commerciante, 1904
Edoardo Soria, artigiano, 1906
Giancarlo Spirolazzi, studente universi-
tario, 1923
Ildo Vivanti, studente, 1924

Anche Ettore Rosa ed Ezio Aceto
saliranno in quei giorni a Madonna del
Colletto, ma Rosa tornerà subito in
pianura per organizzare i rifornimenti
e l'arruolamento degli uomini, Aceto
si unirà invece al raggruppamento
della Valle Colla (Boves). I fratelli
Enzo e Riccardo Cavaglion, dovranno
abbandonare la Banda "Italia Libera"
nell'ottobre 1943 per ricongiungersi
alla loro famiglia perseguitata dai
nazisti ma fortunosamente sfuggita
alla loro cattura, andando ospiti di
contadini nella frazione Gorrè di
Rittana.


foto Barale
 
 
     
 
Home Banner Torna indietro