Guardia di Finanza, morì in servizio mentre pattugliava la riva del fiume Tresa al confine italo-svizzero. Fu insignito di medaglia d'argento alla memoria con questa motivazione: «In servizio di perlustrazione ed appostamento, in tempo di notte, avvistava dei contrabbandieri e nell'intento di fermarne uno che alle intimazioni di alt cercava di riguadagnare la sponda elvetica, spingendo lungo il fiume un canotto carico di merce di contrabbando, coraggiosamente non esitava a buttarsi in acqua, imitato nel suo fervido esempio da un pari grado. Investito dalla corrente vorticosa, pur essendo abile nuotatore in grado di disimpegnarsi dalla situazione di grave rischio, rimaneva avvinto al canotto per rincuorare e soccorrere il collega che non sapeva nuotare ed immolava in tale nobile proposito la sua giovane vita. Fulgido esempio di abnegazione oltre i limiti del proprio dovere» (segnalazione di Lorenzo Querzola). |