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Nome e Cognome Internati caduti nei lager
Dove si trova piazza Gramsci 1 (androne Municipio) - Alfonsine, RA
Categoria armi
Segnalato da Franco Benfenati
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I militari internati furono quei soldati e ufficiali italiani ai quali, all'indomani dell'Armistizio (8 settembre 1943), l'ex alleato tedesco impose la consegna delle armi (pena la morte in caso di rifiuto) e che rinchiuse in campi di concentramento in condizioni di vita terribili, senza neppure i diritti di prigionieri di guerra fissati dalla Convenzione di Ginevra del 1927. Da questi campi uscivano solo quelli che avessero espresso adesione all'esercito germanico o a quello della neonata Repubblica Sociale Italiana, sostenuta dai tedeschi e ad essi ancora alleata. Circa 200.000 uomini accettarono queste condizioni, 600.000 circa le rifiutarono rimanendo nei lager; di questi alla fine della guerra solo 495.000 erano superstiti.
 
     
 
 
(Testo)

AI CADUTI DEI LAGER NAZISTI
1943 – 1945
_____

TRAVOLTI DALLE TURBINOSE VICENDE
DELLA PATRIA IN ARMI, SOLDATI
ITALIANI DEPORTATI IN TERRE
STRANIERE, STREMATI DAL LAVORO
COATTO, DALLA FAME E DALLE
MALATTIE, NON ADERIRONO ALLE
PROPOSTE NAZIFASCISTE, MA VITTIME
COSCIENTI DEL PROPRIO SACRIFICIO,
OPPOSERO AL DISUMANO OPPRESSORE
UNA SOFFERTA, VIRILE E,
BENCHÈ INERME, EROICA RESISTENZA.

CHE IL LORO SACRIFICIO NON SIA
STERILE MAI. OLTRE AL COMPIANTO,
RAVVIVI NEGLI ANIMI
UN DESIDERIO DI PACE.

GLI EX INTERNATI
MILITARI ITALIANI
FEDERAZIONE PROVINCIALE
DI RAVENNA

ALFONSINE 10 APRILE 1991


foto Benfenati
 
 
     
 
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