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Nome e Cognome Fasci italiani di combattimento
Dove si trova viale Foro Italico - Roma, RM
Categoria politica e Stato
Segnalato da Sandro Vallocchia
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"Fascio" è un termine che nasce nel mondo agricolo per indicare ramoscelli o steli di spighe raccolti assieme e legati per facilitarne il trasporto; per estensione indica un insieme compatto di elementi singoli; e così il termine nell'Ottocento, in concorrenza con l'analogo "lega", fu utilizzato in ambito politico da gruppi riuniti da comunanza di intenti, in particolare da rivoluzionari, socialisti, repubblicani o lavoratori uniti per puntare al riscatto sociale. Nel 1919 Mussolini, espulso dal PSI per le sue infuocate posizioni interventiste di fronte alla I Guerra Mondiale, a Milano (in piazza Sansepolcro) fondò un movimento che battezzò Fasci Italiani di Combattimento, quasi a lasciare almeno nel nome un po' di indeterminatezza nella linea politica che intendeva battere, sempre più lontana dalle sue originarie posizioni socialiste. Quando il movimento (dal 1921 Partito Nazionale Fascista) negli anni successivi si trasformò in regime il termine fu conservato, anche perché finiva per riallacciarsi con la volontà di recuperare i fasti dell'antica Roma, rispolverando il simbolo dei Fasci littori; nell'antichità i Littori erano una scorta che accompagnava i magistrati (consoli, pretori ecc.) riconoscibile da un'arma simbolica più che effettiva: un fascio di bacchette legate attorno ad una scure. Ebbene, questa icona diventò contrassegno ricorrente nell'architettura, nell'arredo ornamentale, nella grafica durante il Ventennio.
 
     
 
 
(Testo)

XXIII MARZO MCMXIX
MUSSOLINI FONDA I
FASCI ITALIANI DI
COMBATTIMENTO


foto Vallocchia
 
 
     
 
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