Avvocato, mazziniano, per la sua adesione alla Giovine Italia e ad un
moto libertario nel Regno delle Due Sicilie fu arrestato nel 1841 e condannato a 25 anni di carcere; ritornò in libertà dopo la spedizione dei Mille, e a L'Aquila fu uno dei triumviri che nel settembre 1860 ressero il Governo Provvisorio in nome del dittatore Garibaldi. Intransigente repubblicano, non accettò poi il compromesso di Teano.