Emigrato a Milano come pasticcere, nel 1866 si arruolò volontario con Garibaldi e partecipò all'occupazione della Valsugana, che fu molto breve (ricordiamo che nel 1866 i successi garibaldini vennero fermati dallo Stato Maggiore Italiano e l'eroe rispose con il famoso telegramma "
Obbedisco"). Poté poi tornare in patria, rimasta asburgica, solo grazie ad una amnistia imperiale.