Come rappresaglia per l'attentato in cui morì Italo Ingaramo, comandante provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana, i fascisti prelevarono dalle loro case noti oppositori del regime e li fucilarono; oltre a Bruno Cecchi, antifascista gestore di una tabaccheria a Peretola, caddero Lionello Lemmi e Ferdinando Traquandi. |