Come in altre città e paesi d'Italia la primavera 1898 vide acuirsi il problema della mancanza di lavoro e dell'insostenibilità del costo della vita. A Sesto Fiorentino un'assemblea pubblica sulla piazza del Municipio il 5 maggio fu bersaglio delle fucilate dei Regi Carabinieri; ci furono 4 morti. Andò peggio a Milano, dove 3 giorni dopo la repressione fu affidata all'esercito comandato dal generale Bava Beccaris, che prese a
cannonate i manifestanti.